Tecnologia

L’occhio del satellite contro la piaga delle locuste: scende in campo l’ESA

Contro l’invasione degli sciami di locuste scendono in campo le previsioni di satelliti e app. Le locuste del deserto possono creare sciami costituiti da 40 milioni di insetti per chilometro quadrato: uno sciame di 10 insetti per chilometro quadrato è in grado di mangiare, in un giorno, l’equivalente del cibo consumato da circa 35mila persone. Si comprende bene, dunque, come questi insetti si rivelino una minaccia per le coltivazioni e l’ecosistema dei Paesi interessati (in massima parte Stati dell’Africa, dell’India, del Medio Oriente).

Contro questa piaga, dal 1975 è attiva un’unità speciale della Fao, denominata DLIS (Desert Locust Information Service), in grado di avvisare i Paesi a rischio anche grazie alla mappatura satellitare. Recentemente, il sistema è stato implementato dall’aggiunta di eLocust3, installato tramite un’app su oltre trecento tablet Panasonic. Il sistema eLocust3 aiuta gli operatori locali a svolgere le operazioni di monitoraggio e prevenzione.

L’operazione combinata di app e satelliti contro le locuste

Il tablet viene collegato, tramite rete satellitare, ai centri di controllo nazionali; il DLIS di Roma coordina l’invio di squadre nei luoghi in cui le locuste sono prevedibilmente più attive. Gli operatori si recano sul posto, in condizioni atmosferiche e climatiche spesso estreme: l’escursione termica tra il giorno e la notte, in alcune zone, è sui 40 gradi. Qui, il sistema diventa per gli operatori uno strumento di classificazione e controllo: in base alle informazioni rilevate, la centrale decide se inviare sul posto le squadre anti-infestazione. In questi casi il fattore tempo è essenziale.

Ancor più recentemente, l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha testato i dati raccolti tramite satellite SMOS, che misura l’umidità del suolo: grazie ai satelliti, si possono monitorare i dati del suolo che forniscono condizioni favorevoli per gli sciami di locuste. Questo permette di ricavare una sorta di “mappatura” delle aree favorevoli alla proliferazione degli sciami di locuste, con un anticipo di due o tre mesi: se in passato si potevano effettuare previsioni con un solo mese di anticipo, ora si possono calcolare, grazie all’aggiunta del fattore umidità del suolo, le condizioni che favoriscono addirittura la nascita delle locuste. Poter effettuare le previsioni con così largo anticipo permette di mettere in atto le necessarie misure di controllo, per poter prendere i necessari provvedimenti.

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