Politica

Francia alle urne: l’attentato potrebbe influenzare il 28% di indecisi

L’attentato di Parigi del 20 aprile potrebbe influenzare i risultati alle urne.  Domenica 23 aprile, infatti, in Francia si vota al primo turno delle presidenziali: ed è lecito chiedersi quanto questo attentato influirà sulle scelte di voto degli elettori, soprattutto per le caratteristiche dell’attacco.

In uno dei luoghi più simbolici della capitale francese (gli Champs-Elisées), il 20 aprile, a quarantotto ore dal voto per le presidenziali, un’auto si è affiancata al furgone della Prefettura, un uomo è sceso e ha sparato contro la pattuglia con un kalashnikov, uccidendo un agente e ferendone altri due. Ha cercato poi di colpire gli altri agenti della pattuglia, che hanno risposto al fuoco, uccidendolo. In serata è arrivata la rivendicazione dello Stato Islamico: “L’attentato è stato realizzato da un nostro combattente.”

L’attentatore sarebbe un francese di 39 anni, Karim Cheurfi: tutt’altro che uno sconosciuto. Nel 2001, al termine di un inseguimento eseguito a bordo di un’auto rubata, aveva già sparato a un poliziotto e a suo fratello, ferendoli gravemente. In stato di fermo, aveva aggredito un altro poliziotto, sottraendogli la pistola e ferendolo. Era stato condannato nel 2003 a vent’anni; pena che nel 2005 era stata ridotta a quindici.

Schedato come persona ad alto rischio, nel febbraio scorso era stato nuovamente fermato, dopo aver dichiarato di voler uccidere dei poliziotti; ed era stato in seguito rilasciato, per mancanza di prove. Molti si chiedono come sia possibile che un simile personaggio fosse in circolazione, abbia potuto procurarsi delle armi, e mettere in atto i suoi deliranti propositi. Resta dubbio anche il collegamento con lo Stato Islamico (nella sua auto è stata ritrovata una copia del Corano, e accanto al cadavere un manoscritto inneggiante all’Isis; ma la rivendicazione dello Stato Islamico attribuisce l’attentato a un altro uomo, un belga, che si sospetta sia suo complice).

In tutto il Paese, le misure di prevenzione anti-terrorismo sono state potenziate, proprio in vista della scadenza elettorale. Secondo ogni apparenza, a beneficiare dell’impatto emozionale del dramma saranno la presidente del Front national, Marine Le Pen (che in questi giorni ha rilanciato con forza i suoi slogan sulla sicurezza, il fondamentalismo islamico, il “lassismo” della magistratura) e il candidato della destra François Fillon.

Indeboliti, certamente, dalla situazione escono Jean-Luc Mélenchon, l’esponente della sinistra radicale, e forse anche l’indipendente centrista Emmanuel Macron, il superfavorito di queste presidenziali, che tuttavia è giovane e manca di esperienza politica. Ora l’attenzione dei sondaggi è rivolta a quel 28% di persone che avrebbero deciso di astenersi: circa tre milioni di voti, che potrebbero “entrare in gioco” nelle ultime ore.

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