“Fingeva di vaccinare i bimbi “, un ‘infermiera dell’Asl 2 Treviso è ritenuta colpevole
Un’infermiera di Treviso oggi è ritenuta colpevole poiché fingeva di vaccinare i bambini condotti al suo ambulatorio dalle mamma. L’accusata è al centro di un procedura disciplinare dell’Asl 2 di Treviso, la donna è accusata di avere solo fatto finta di vaccinare molti dei bimbi per poi gettare via le fiale dopo aver protocollato la prestazione. I colleghi si sono allarmati, perché i bambini non piagnucolavano intanto che avevano la puntura. La storia fu segnalata nel giugno 2016 a Nas e Procura, ma a marzo 2016 il gip, su richiesta del pm, aveva seppellito. L’Asl oggi ha innescato una campagna di appello che riguarderebbe 500 pazienti.
Oggi la Procura della Repubblica di Treviso, sta cercando di capire se è il caso di riprendere o meno l’indagine a carico dell’impiegata sanitaria, che nel frattempo – chiarisce l’Asl 2 di Treviso – «è stata trasferita ad altro incarico, al manifestarsi dei sospetti delle colleghe».
L’infermiera, chiarisce l’azienda sanitaria, aveva fatto vaccinazioni solo per tre mesi. L’Asl dichiara «La donna ha compiuto una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali». Per questa ragione l’Asl ha contattato le famiglie circa 500, tra bambini e adulti, per dare loro l’opportunità di terminare onestamente il vaccino. I giorni di vaccinazione straordinarie per varie patologie sono il 24 e 28 aprile, e 2 e 6 maggio 2017 al dipartimento di prevenzione di Treviso.
Possiamo parlare di mala sanità? io non credo, ma possiamo parlare degli impiegati furbetti che esistono in ogni ufficio, chi per un motivo chi per un’altra ragione oggi purtroppo dobbiamo stare molto attenti.
I bambini come gli adulti hanno i loro diritti
Si, i bambini come gli adulti hanno i loro diritti, è diritto di ogni bambino nel nostro Paese ad essere sottoposto alle vaccinazioni, per salvaguardare la loro salute, ma io genitori devono stare sempre con gli occhi bene aperti, poiché in questo mondo nessuno…beh diciamo nessuno è perfetto.