Curiosità

Sorelle complici o rivali? E’ tutta questione psicologica

Che cosa dice la psicologia sul rapporto tra sorelle?

Avere una sorella, vuol dire sapere di non percorrere mai la propria strada da sola. Che splendido regalo è riuscire ad avere questo tipo di rapporto stretto con un familiare? Tante persone hanno la certezza di vivere questa unione per tutta la vita, perché ciò che viene dato da una sorella (maggiore o minore) è quella sensazione di complicità, energia e spesso ispirazione. Si crea quel tipo di connessione che solo due vere compagne di avventura sanno provare! Quante volte ti è capitato di parlare di lei, di condividere le vostre avventure con gli amici, o di dedicarle le più belle frasi per una sorella? Ma lo sai che dietro a questo senso di gratitudine, amicizia, amore eterno può esserci molto altro?

Se incontri una donna che ha una sorella, noterai una profonda differenza rispetto a molte altre persone. Perché? Vi è una particolare consapevolezza, maggior equilibrio che spiccano notevolmente rispetto a figli unici o a rapporti tra fratelli. A dirlo è il comportamento psicologico delle persone, che pur non volendolo ammettere, parlano attraverso i gesti e la propria gestualità.

Che cosa dice la psicologia sul rapporto tra sorelle?

Alcuni studi, tra cui uno in particolare che è stato firmato da Melanie Mauthner, spiega come la sorellanza possa influenzare una donna a livello personale e individuale. Un primo comportamento è legato al concetto di imitazione, dato dal fatto che due sorelle riescono a identificarsi in modo più profondo rispetto a due fratelli. Da piccole scatta la fase dell’imitazione, tra smorfie e versi, che si trasforma in una ben netta identificazione. In fase adolescenziale potrebbe verificarsi una sorta di imbarazzo per il comportamento dell’altra. Ma il tutto si trasforma nel momento in cui si cresce, e questa sensazione diventa altruismo. Si mantiene però un forte senso di protezione verso se stessi, si creano confini, ma si vive con empatia la sofferenza dell’altra.

Al contrario vi è poi un altro tipo di rapporto che si crea partendo dalla gelosia, provata solitamente (ma non solo) dalle primogenite. Dopo una fase di rifiuto, nella crescita, le sorelle riescono a raggiungere un equilibrio che porta a ripristinare la loro sensazione l’una rispetto all’altra.

Il complesso rapporto porta a un perenne lieto fine

A prescindere dal modo in cui nasce l’approccio tra sorelle, rispetto ai maschi, le femminucce sono portate a creare empatia e confrontarsi. Non a caso anche se non dovessero avere una sorella, tendono a identificare una persona per trasformarla nella migliore amica, e quindi renderla una “sorella acquisita”.

Questo atteggiamento facilita sempre la socializzazione, e permette di sperimentare una vasta gamma di sentimenti. E’ possibile, infatti, scoprire che, la bambina che più è stata odiata, o considerata motivo di gelosia, diventi poi la persona di maggior fiducia una volta diventate adulte.

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