Come gestire i dati durante un progetto aziendale?
Come devono comportarsi le aziende di fronte alla raccolta e alla gestione dei dati utente?
Ogni persona ha a cuore la propria privacy, un tema che si è fatto sempre più acceso anche online rispetto a tutto ciò che riguarda l’approccio con il mondo digitale. Parliamo di tutte quelle informazioni e dati personali che vengono forniti ad aziende, organizzazioni pubbliche o private al fine di ricevere servizi e prodotti su misura.
Ad oggi, per raccogliere le informazioni dal mercato, si usano le tecnologie, ma questo ha sollevato non pochi problemi. Perché come sappiamo la tecnologia, quando non viene compresa o non viene approfondita, è sempre osservata con un pizzico di diffidenza.
Non a caso il tema della privacy sta assumendo particolare rilevanza e bisogna sempre considerarla nelle diverse fasi del processo di progettazione aziendale. Ma come deve comportarsi un’azienda rispetto alla raccolta e all’uso di questi dati?
Cosa dicono gli esperti
Tutte queste problematiche che sono regolarmente notate da chi lavora a stretto contatto con i dati, sono state sollevate durante un evento per esperti del settore e “addetti ai lavori”. Si è infatti tenuto a Roma il Data Management Summit, un appuntamento organizzato da Synergo! e Michele Iurillo.
Un giorno ricco di pensieri, condivisione e dibattito che ha messo in luce 2 asset fondamentali per le aziende che operano sul digitale. Il primo è legato alla qualità del lavoro e il secondo alla governance, una combo perfetta per lavorare con efficacia e rapidità sui dati. Anche durante l’appuntamento romano, che si è svolto nella sede centrale di SMI Technologies and Consulting, è emersa una cosa importante. Per riuscire a migliorare la qualità della raccolta dati, la loro gestione e archiviazione si può pensare di “istruire” gli utenti. In altre parole un’azienda dovrebbe aiutare i suoi clienti a conoscere perché sono raccolti certi dati e quali siano i benefici per l’utente finale.
E allora che cosa dovrebbe fare un’impresa?
Stabilire qual è lo scopo della raccolta dei dati
Ogni progetto prevede un’idea e un’azione chiara: bisogna infatti stabilire qual è il ruolo che avranno i dati, poiché grazie a loro si potrà costruire una base solida per l’elaborazione. Senza dimenticare poi la condivisione e la comunicazione. La raccolta e la gestione dei dati permette di elaborare la soluzione di un servizio, sfruttando diverse piattaforme digitali. Le modalità di raccolta possono infatti essere diverse, così come sono differenti le finalità.
Per esempio, un’azienda potrebbe usare i dati di vendita per comprendere la popolarità di uno o più prodotti, così da prevedere un giusto stock per le vendite. Questo discorso vale sia per il classico shopping online con un prodotto che diventa trend del momento. Ma anche per qualsiasi altro settore di riferimento oltre alla moda. Analogamente una struttura sanitaria potrebbe usarli invece per determinare le esigenze dei pazienti e prevedere un programma di prevenzione.
Quali sono i dati necessari
Quando è stato stabilito lo scopo della raccolta dei dati si passa alla seconda fase: quella che ti aiuterà a riconoscere quali sono i dati fondamentali. In questo caso, oltre a chiedere agli utenti di acconsentire alla richiesta di consenso alla raccolta dei dati, bisogna anche richiedere il permesso per utilizzarli. Ciò comprende anche tutte quelle informazioni che un utente si trova a offrire anche in modo inconsapevole sul web durante le sue sessioni di navigazione quotidiana.
Bisogna quindi conoscere e rispettare i requisiti per soddisfare le normative sulla privacy, ma anche per il trattamento legato all’uso di questi dati sensibili. Ecco perché i dati andrebbero archiviati in base ai livelli di sensibilità.