Politica

Pence: la via militare è una “possibilità”, se Pyongyang tira troppo la corda

La via militare sarebbe una possibile soluzione, secondo il vice presidente degli Stati Uniti, Mike Pence. Il vice presidente è al suo secondo giorno di visita in Corea del Sud, dove ha visitato la zona demilitarizzata (DMZ) che separa le due Coree, lungo la linea del trentottesimo parallelo.

“L’era della pazienza strategica è finita”, ha dichiarato, aggiungendo che gli USA utilizzeranno mezzi pacifici o, se non dovessero bastare, “qualsiasi altro mezzo necessario”, per proteggere la Corea del Sud e stabilizzare la regione.

Il premier giapponese, Shinzo Abe, preme perché sia frenata l’escalation militare, esortando le parti ad utilizzare la diplomazia per mantenere la pace; ha chiesto inoltre a Pyongyang di evitare altre provocazioni, e auspica che la Cina eserciti la sua influenza per mantenere sotto controllo l’alleato nordcoreano.

Le possibili conseguenze di un conflitto militare tra gli USA e la Corea del Nord sarebbero disastrose, secondo l’ex consigliere per la politica estera USA, Dennis Halpin: la Corea del Nord dispone di armi nucleari, nel numero di venti unità, e di cinquemila tonnellate di armi chimiche; non ha missili balistici intercontinentali in grado di colpire direttamente il territorio americano, tuttavia possiede missili di piccolo e medio raggio, che sono perfettamente in grado di colpire le basi statunitensi in Corea del Sud, Giappone e Guam. Senza dimenticare che Pyongyang ha a portata di tiro Seul, la capitale sudcoreana, che ospita dieci milioni di abitanti.

Anche l’economia mondiale subirebbe un duro colpo: se nella regione iniziasse una guerra, si svuoterebbero rapidamente gli scaffali dei negozi americani, pieni di merci provenienti dalle regioni asiatiche; senza contare che la Cina, vedendo minacciati i suoi interessi nazionali, potrebbe intervenire a sostegno della Corea del Nord – con conseguenze davvero devastanti per i mercati internazionali. Infine, c’è il rischio concreto che nella guerra vengano utilizzate nuovamente le armi nucleari, dopo Hiroshima e Nagasaki.

Risolvere “il problema nordcoreano”

Il numero due dell’amministrazione Trump incontrerà oggi il presidente facente funzioni della Corea del Sud, Hwang Kyo-Ahn, per discutere di come spingere Pyongyang ad abbandonare i suoi programmi nucleari e missilistici, attraverso un incremento dello sforzo diplomatico, magari con il coinvolgimento della Cina. Ieri, in un tweet, il presidente Trump aveva già affermato che la Cina sta lavorando con gli USA per risolvere “il problema nordcoreano”.

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