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Del Grande libero: “Sto bene, ma ho subito una violenza istituzionale”

Gabriele Del Grande è libero. Il reporter, regista e blogger di Lucca, lo scorso 7 aprile era giunto in Turchia; il 9 aprile era stato fermato quando si trovava al confine con la Siria, dove stava facendo alcune interviste, e in seguito trattenuto in un centro di detenzione.

Oggi Del Grande è atterrato all’aereoporto di Bologna, dove appena sceso è stato accolto dal Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che lo ha accompagnato in una saletta riservata. Lì, Del Grande ha riabbracciato la compagna e i suoi familiari.

“Sto bene”, ha detto Del Grande, aggiungendo che il problema è stato la detenzione, “la privazione della libertà personale”. Ha detto di aver subito una “violenza istituzionale“, affermando di non aver capito il motivo del suo arresto; precisa comunque che “non gli è stato torto un capello”, e che a fermarlo sono stati agenti in borghese. Il suo pensiero, ha aggiunto, va a tutti i detenuti e a tutti i giornalisti ancora in carcere, in Turchia e altrove nel mondo, “in condizioni peggiori” delle sue.

Il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, fa sapere tramite Facebook che “con grande gioia questa mattina abbiamo appreso la notizia della liberazione di Gabriele Del Grande” e che “lo aspettiamo a Lucca per salutarlo“.

La vicenda

Gabriele Del Grande era stato fermato il 9 aprile nella provincia sudorientale dell’Hatay, al confine con la Siria, dove si era recato per raccogliere materiale per un libro sui profughi siriani. Nella zona non è consentito l’accesso, e i giornalisti che lo richiedono devono essere forniti di un documento di accredito stampa, rilasciato dalle autorità di Ankara. Il regista è stato trovato sprovvisto di tali documenti, e fermato di conseguenza.

Il 18 aprile c’era stata la prima telefonata ai familiari: Del Grande aveva spiegato che non gli era consentito mettersi in contatto con la famiglia prima di allora, dal momento che il cellulare e le altre cose gli erano state sequestrate. Il regista aveva aggiunto di avere subito “ripetuti interrogatori” sul contenuto del suo lavoro, annunciando che avrebbe cominciato uno sciopero della fame; sciopero che si è protratto dal 19 aprile fino ad oggi, data del rilascio.

Negli ultimi giorni il governo italiano aveva intensificato i contatti con le autorità turche per chiederne la liberazione; le richieste di liberazione e le iniziative di mobilitazione si erano moltiplicate, fino al felice epilogo della giornata di oggi.

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