Isis: il prossimo attacco in Italia?
Dopo Barcellona l'Italia sotto la minaccia di attentati. Aumento dei controlli.
Isis e l’Italia
Dopo l’attacco a Barcellona anche l’Italia nel mirino dell’Isis. lo riferisce il sito Usa diretto da Rita Katz che tiene sotto controllo il web. Vediamo come le città più importanti stanno reagendo alla notizia.
Milano
A Milano è stata intensificata la sicurezza specialmente nei luoghi più affollati. Una particolare attenzione verrà riservata ai mercati rionali, agli eventi allo stadio, agli eventi con più affluenza di persone. Le barriere antisfondamento le troviamo già nelle vie limitrofe a piazza Duomo e in Galleria Vittorio Emanuele. Ulteriori barriere per la difesa passiva sono previste per la Darsena. Un tavolo tecnico decide la disposizione delle barriere in base alle zone della movida e di maggior affluenza. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Duemila l’Italia era uno dei Paesi più rilevanti in merito al terrorismo internazionale. A Milano era presente l’istituto islamico (definito come la principale base di Al Qaida in Europa), base logistica per i volontari di tutto il mondo.
Roma
Dalla riunione del Comitato dell’ordine e sicurezza è emerso che anche a Roma verranno intensificati i controlli. Si pensa di installare barriere come new jersey o fioriere in via del Corso o via dei Fori Imperiali. Ipotizzano di interdire il traffico in piazza del campidoglio alle auto a noleggio o a van con vetri oscurati. Ora hanno intensificato i presidi già esistenti. Un controllo maggiore nella verifica di camion o furgoni.
Firenze
Il sindaco Dario Nardella fornirà al Comitato della sicurezza la mappatura esatta di tutte le delimitazioni in città. Il Comitato valuterà se sono sufficienti o se devono essere migliorate o rafforzate. Lo stesso ha valutato anche il rafforzamento dei militari nei punti più sensibili. I presidi di luoghi d’arte sono già in essere e verranno intensificati.
Mafia e terroristi
La mafia protegge il nostro territorio o è pronta a fare affari con gli Jihadisti’ ? Non subiamo attacchi da 15 anni chi ci sta proteggendo? Forse non è un discorso di protezione ma solo di disorganizzazione dei kamikaze? Forse l’Italia non è un obiettivo strategico? Questa tesi risulta errata se si pensa che è una guerra senza strategie e semina solo terrore. L’Italia è anche sede del cristianesimo antagonista storico dell’islam. L’Italia è considerata un grande corridoio che permette a chiunque di arrivare in Europa via terra. Con tutti gli sbarchi clandestini e con la non possibilità di controlli strettissimi gli Jihadisti possono tranquillamente arrivare in Francia, Spagna, Inghilterra. Il procuratore capo della Calabria due anni fa disse che forse proprio la mafia e l ‘ndrangheta rifornivano di armi i terroristi di passaggio. Questo può essere inteso come protezione del territorio? I nostri trafficanti di armi non sono molto d’accordo nell’iniziare una politica antiterroristica. Questo perchè eventuali controlli, posti di blocco, presidio nei porti bloccherebbero i loro interessi.
Vivere senza terrore
La guerra di terroristi di questo ultimo periodo è portata a seminare terrore e paura. Gli attentati subiti nelle varie città hanno ucciso senza un criterio definito centinaia di persone comuni. E’ giusto dover vivere nel terrore? E’ giusto doversi guardare alle spalle perchè in giro ci sono tante mele bacate che pensano sia giusto uccidere il prossimo? La risposta più scontata è no ed è anche quella giusta. Purtroppo non possiamo decidere noi come poter affrontare un mostro così grande. La nostra speranza è solo quella che qualcuno di potente possa in qualche modo debellare questo tumore.