Coronavirus, alti i controlli negli aeroporti italiani: 28mila contagi in Cina
I controlli diventano sempre più attenti, mentre in Cina si annuncia la scoperta di 2 farmaci. Ma l'Oms frena.
E’ stato effettuato un primo aggiornamento in merito alla situazione globale di contagio correlata al Coronavirus, nemico pubblico che sta attivando il mondo intero. A diffondere le ultime notizie è la John Hopkins University che parla di 28mila casi di contagio in Cina e di oltre 1.100 persone guarite. I pazienti che hanno perso la vita sono però 565, dato che spinge all’aumento dei controlli a livello mondiale.
Al momento vi sono due navi da crociera in quarantena, fermate rispettivamente nel porto di Okohama (Giappone) e Hong Kong. Ma intanto i ricercatori cinesi lanciano un messaggio importante. Presso l’università di Zhejiang sono stati scoperti due farmaci che potrebbero inibire il virus. Il test in vitro incoraggia i mercati, anche se l’Oms ha subito frenato la notizia, affermando che non vi sono ancora terapie note e confermate. Si tratta quindi di un invito a continuare le ricerche.
Continuano i controlli negli aeroporti italiani
Per mantenere sicuro il nostro Paese si sono avviati dei controlli severi per gestire il traffico aereo che collega l’Italia ai voli internazionali. Sono utilizzati i termoscanner, utili per rilevare la temperatura corporea dei viaggiatori che arrivano. Per gli aeroporti che non dispongono di tali strutture, si seguirà un iter diverso. Parteciperanno alla fase di verifica dei viaggiatori e turisti i volontari medici e paramedici della Croce Rossa e Protezione Civile. Solo a Fiumicino si conta l’analisi delle condizioni di oltre 24mila persone, grazie all’intervento di più di 800 volontari.
Intanto i due cinesi risultati positivi al test del Coronavirus che si trovano ricoverati allo Spallanzani sono in terapia intensiva con condizioni cliniche stazionarie. Sono supportati a livello respiratorio e le loro condizioni continuano a essere monitorate dai paramedici. E’ stata ricoverata anche una donna in via precauzionale al Policlinico di Verona, ma il test effettuato è risultato negativo al Coronavirus.
I due farmaci scoperti per inibire il coronavirus
Mentre i ricercatori continuano a lavorare su soluzioni ottimali per combattere l’epidemia, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha inviato gli strumenti utili per sostenere i Paesi colpiti dal coronavirus. Mascherine, respiratori, guanti e tute di isolamento sono i beni primari per continuare questa lotta. I due farmaci in questione, rispettivamente l’Abidol e il Darunavir, potrebbero inibire il virus, così come notato nelle cellule in vitro. La scienziata Li Lanjuan ha così deciso di spostare la sua ricerca nella provincia dell’Hubei per poter rafforzare il trattamento in una delle zone più sensibili per l’epidemia.
Si sta quindi lavorando su oltre 250mila test in 70 laboratori sparsi nel mondo. L’obiettivo e la speranza sono quelli di semplificare le analisi offrendo una collaborazione che superi i confini. E’ sicuro che nei prossimi 3 mesi ci sarà bisogno di recuperare 675 milioni di dollari da dividere tra le operazioni dell’Oms e i Paesi a rischio. La cifra è molto alta, ma è chiaro che senza collaborazione e solidarietà è impossibile sconfiggere questo nemico.