Alessia Cinquegrana, la prima sposa trans: “Ad Aversa ora mi guardano male”
Dopo la gioia, Alessia Cinquegrana, ex Miss Trans che lo scorso 27 aprile ha sposato – con rito civile – il compagno Michele Picone, si dice adesso “preoccupata e amareggiata”. Dopo l’enorme clamore suscitato dal matrimonio, il primo in Italia in cui a sposarsi sia stata una trans, sono ricominciati a piovere insulti e offese, in particolare tramite social. “La mia sorellina” racconta Alessia “frequenta la quinta elementare, e viene continuamente offesa dai compagni”, che parlano di lei come una sorta di freak, un essere particolare che non è né uomo né donna.
Alessia riferisce le sue preoccupazioni in un’intervista a Tv Luna. “Ad Aversa la gente mi guarda male, con sospetto, quasi non si fidasse più di me”, a causa del fatto che si è sparsa la voce della mancata operazione per il cambio di sesso: “mi è rimasta addosso l’etichetta di trans non operato”, dice. Come se dietro quell’etichetta non ci fosse “un essere umano, con i suoi sentimenti”.
Il matrimonio era stato un importante traguardo, al quale era stato dato risalto grazie all’Associazione Trans di Napoli, della quale Alessia fa parte. Alessia aveva potuto sposarsi in seguito alla riattribuzione del sesso: la sua carta d’identità le attribuisce il genere femminile a tutti gli effetti, pur non essendosi lei ancora sottoposta all’operazione chirurgica.
Adesso, però, la felicità per il traguardo raggiunto rischia di essere inquinata dalla bufera mediatica che si sta riaccendendo, e che sembra essere stata acuita dopo il giorno delle nozze: quando Alessia ha letto delle frecciatine esplicite sui social, e delle scritte sui muri, racconta di essere scoppiata a piangere; “anche in famiglia non l’hanno presa bene”. “Avrei voluto che l’Italia mi conoscesse come persona“, aggiunge la Cinquegrana, asserendo di essere disposta a condividere le sue esperienze di vita e le sue battaglie; ma per tutti resta “quella che non si è operata”. Si dice preoccupata per la sorella e i fratelli più piccoli, per il modo in cui questa situazione (e il clamore, e le offese) incideranno sulla loro crescita. Aggiunge di sentirsi comunque “una donna vera, a tutti gli effetti”, e di essere fiera di quello che è – di voler portare avanti il suo sogno, e la speranza di adottare lei stessa una bambina, per creare col neo-marito una famiglia a tutti gli effetti.