Kaspersky Lab: “il 93% degli utenti condivide le proprie informazioni su Internet”
Secondo un’analisi effettuata da Kaspersky Lab, il 93% degli utenti (quindi la quasi totalità degli utenti Internet, un dato impressionante) condivide le proprie informazioni personali online. Il 70% delle persone condivide foto dei propri figli, anche minorenni; il 44% invece condivide ogni sorta di informazioni senza riflettere sul fatto che, una volta messi online, questo tipo di dati sono disponibili potenzialmente a tutti gli altri utenti, senza possibilità di mettere un freno all’utilizzo di quei dati anche per altri scopi.
Una persona su cinque, sempre stando ai risultati della ricerca, ammette di condividere informazioni personali anche con estranei, o con persone che non conosce bene: questo, secondo Kaspersky Lab – società leader nella produzione di software progettati per la sicurezza informatica – esporrebbe a ogni sorta di pericoli quali il furto di identità, attacchi finanziari e simili; basti pensare che molti utenti condividono persino informazioni riservate quali le password di alcuni servizi online, scansioni di passaporti, carte d’identità e altri documenti personali, e ancora foto, video, dettagli finanziari e di pagamento.
La maggior parte degli utenti che condivide informazioni personali con tanta leggerezza è giovane, di età compresa tra i sedici e i ventiquattro anni. Questo atteggiamento riguarda anche la condivisione dei dettagli di pagamento e finanziari, che vengono condivisi più facilmente da giovani under 30, mentre gli over 55 sono, naturalmente, maggiormente restii a mettere “in piazza” dati tanto personali e sensibili.
Gli esperti di Kaspersky Lab avvertono che questa tendenza alla iper-condivisione è piuttosto rischiosa. Pubblicare foto e video, condividendoli in pratica con chiunque, significa rinunciare al loro controllo e non essere in grado di sapere in che modo saranno utilizzati in futuro. Non è detto che queste informazioni saranno utilizzate in modo errato, tuttavia nel dubbio è meglio non rischiare, e non mettere nelle mani di estranei informazioni che, in sostanza, non è obbligatorio condividere (quindi possiamo scegliere se farlo o meno); e che non sappiamo con sicurezza come verranno utilizzate.