Perchè il calcio attrae tanto pubblico
Rispetto agli altri sport il calcio è quello più seguito. Quale sarà la ragione?
Perchè tutti amano il calcio
Il successo di questo sport risale a l’uomo cacciatore. Pensare che in campo ci siano 22 mercenari che prendono a calci un pallone è come dire che l’Amleto è solo carta ed inchiostro o il violino è solo legno e budella di gatto. Desmond Morris zoologo ed etologo lo definisce il rituale tribale più importante dei nostri tempi. Questa essenza tribale spiega l’intensità delle passioni suscitate e le dimensioni economiche enormi. Tutti gli sport hanno una origine tribale ma il calcio non lo batte nessuno. Questo perchè riproduce meglio degli altri alcuni rituali importantissimi per la nostra specie. Il calcio è stato definito scontro ed arte.
Storia dello sviluppo umano
Ciò che rende l’uomo diverso dagli altri animali è l’attitudine alla caccia. Questo ci ha resi agili, svelti, furbi e forti. Ci ha costretto anche alla collaborazione con i compagni. Quando la caccia non servì più per la sopravvivenza questa continuò per scopi ricreativi. Con la nascita dei centri urbani arrivarono le arene tipo il Colosseo Già il primo giorno morirono come minimo 5000 animali. Successivamente arrivò la corrida ma il tutto ebbe uno sop negli anni venti dell’ottocento. La rivoluzione industriale portò l’uomo alla ricerca di intrattenimenti e sfoghi e iniziarono i giochi con il pallone.
Pallone e pseudocaccia
Perchè pensando al calcio dovrebbe venirci in mente la caccia? I giocatori in campo non si fanno la guerra tra loro ma cercano soltanto di superarsi. L’uccisione simbolica è il pallone in rete. Se possiamo riassumere i soggetti della caccia possiamo dire che il cacciatore è il calciatore, l’arma il pallone e la preda la porta. La porta però è immobile e quindi non da gusto cacciarla. Per questo motivo vengono messi degli ostacoli a difesa di essa. Il calcio riproduce più degli altri le fasi della caccia. Prendere la mira, l’impeto dell’inseguimento, il pericolo fisico, la cooperazione.
Rivoluzione nel calcio
A partire dal 2021 ci sarà una rivoluzione nel mondo del calcio. Questo è quanto trapela dalle porte della Fifa e dell’Uefa. Si darà l’addio alla Confederations Cup e dal 2012 ogni 4 anni si giocherà un mondiale per club a 24 squadre. La manifestazione che si teneva a dicembre per 8 squadre verrà abolita. Le gare della Champions League si disputeranno il sabato e la domenica mentre il campionato durante la settimana. Altra novità riguarda il ranking per nazionali. Non varranno più i punti presi nelle amichevoli ma solo quelli delle vittorie in partite ufficiali. A settembre del prossimo anno partirà la Nations League e terminerà a giugno del 2019. Interesserà 55 nazionalità europee. Queste verranno divise in 4 divisioni a loro volta divise in gironi. 12 squadre in divisione A, 12 in B, 15 in C e 16 in D. Le vincitrici di ogni divisione saranno qualificate per l’Europeo del 2020. Nella massima divisione cioè la A le migliori Nazionali si sfideranno per aggiudicarsi il titolo di Campione della Uefa Nations League.
Italiani tutti calciatori
Siamo solo alla seconda di campionato e già gli italiani sono diventati tutti tecnici di calcio. Entri nei bar e senti strategie, tecniche e consigli per tutti gli allenatori perdenti. Qui non va bene questo, perchè non ha messo in campo l’altro ognuno deve dire la sua. per non parlare poi dei genitori dei piccoli calciatori che dagli spalti sostituiscono l’allenatore, l’arbitro ed entrerebbero loro in campo per segnare. Finchè tutto questo rimane limitato a semplice commento o battuta va bene e ci sta. L’importante è rispettare ognuno il suo ruolo specialmente quando in campo ci sono i ragazzini che cercano in ogni partita di dare tutto il meglio di loro. Vediamo a fine campionato quanti allenatori ci sono in giro per l’Italia in attesa di essere scoperti ed ingaggiati dalle società.