Sanremo 2020, Rula Jebreal è la più bella parentesi tra musica e attualità
La giornalista, durante la prima serata lascia il segno: le sue parole di denuncia contro la violenza sulle donne fanno commuovere.
E’ stata enorme la polemica contro di lei, Rula Jebreal, invitata a presentare la prima serata del Festival di Sanremo 2020. Molti esponenti politici, capeggiati da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, non volevano vederla salire sul palco del Teatro Ariston. Purtroppo (o per fortuna) per loro però, la presenza di Rula resterà scritta negli annali. E sarà per sempre una delle pagine più belle e attuali del nostro Paese e non solo.
Lei, splendida donna, madre, giornalista e scrittrice palestinese con cittadinanza israeliana e italiana ha avuto il compito di mostrare il suo cuore e la sua eleganza durante un discorso dedicato alla lotta continua contro la violenza sulle donne. E così tra una canzone e l’altra, tra il brano inedito di Achille Lauro e quello di Rita Pavone, è apparsa lei. Emozionata, eterea, semplice ma incisiva!
Rula Jebreal parla a donne e uomini di ogni età sul palco dell’Ariston
“Mia madre si è suicidata, dandosi fuoco, quando avevo 5 anni”, racconta Rula, che parla delle violenze subite dalla mamma quando lei era ancora troppo piccola per capire, per sognare. Ci vuole coraggio a prendere parola, a schierarsi in modo così netto contro un nemico pubblico come quello della violenza, o come il femminicidio. Rula è giornalista internazionale, ma anche scrittrice esperta che reiventa il ruolo della “valletta” di Amadeus. Lui, il direttore artistico e conduttore che è stato ampiamente criticato alla vigilia del Festival per una frase infelice sulle donne e sul loro saper stare “un passo indietro”, deve molto alle parole di Rula. E questo Amadeus lo sa bene!
Parlo agli uomini, adesso. Lasciateci libere di essere ciò che siamo: madri di dieci figli e madri di nessuno, casalinghe e “in carriera”. Siate i nostri complici, i nostri compagni, indignatevi insieme a noi quando qualcuno ci chiede “lei cosa fatto per meritare quello che che le è successo?
Il suo monologo, firmato insieme a un’altra donna intelligente come Selvaggia Lucarelli, ha saputo scaldare il cuore di tutti, uomini e donne di ogni età. In punta di piedi, con un filo di voce e tanta emozione, la giornalista ha cercato di spiegare all’Italia, alla cultura misogina e al mondo intero che cosa voglia dire essere donna e subire violenze.
Rula si è fatta conoscere per essere consulente del governo Macron, per aver presentato Barack Obama, e per aver pubblicamente discusso con diversi esponenti politici e televisivi. Martedì sera però, a Sanremo è successo un miracolo: la Jebreal, bella e affascinante come non mai, ha tolto i panni della giornalista e ha mostrato il cuore di una donna forte, combattiva. E per questo noi le saremo per sempre grate/i.
Domani chiedetevi pure come erano vestite le donne che hanno condotto Sanremo…. “Com’era vestita la Jebreal?” Ma Che non si chieda mai più, a una donna che è stata stuprata: “Com’era vestita, lei, quella notte?”.