Kobe Bryant sempre più vicino a conquistare la Hall of Fame
Il fenomeno del basket americano, morto lo scorso 26 gennaio, potrebbe finire tra i big NBA.
Il compianto Kobe Bryant finisce nella lista dei possibili candidati per la Hall of Fame del basket americano. Il nome dell’ex stella dei Los Angeles Lakers, scomparso lo scorso 26 gennaio in seguito a un incidente, è unito ad altri 7 finalisti per il 2020. Queste personalità provengono sia dal basket maschile che femminile. La scelta finale sarà sancita dai voti ottenuti nel weekend delle Final Four NCAA che si tiene a inizio aprile. La premiazione invece si svolgerà con una cerimonia indimenticabile a fine agosto per Hall of Fame di Springfield.
Oltre a Kobe Bryant ci sono anche i nomi di Tim Duncan, Kevin Garnett, Tamika Catchings, Rudy Tomjanovich, Eddie Sutton, Kim Mulkey, Barbara Stevens.
Nel ricordo di Kobe Bryant
Il suo nome era quello più atteso, non solo perché era il suo primo anno da ex sportivo eleggibile, ma perché la sua candidatura era quasi “dovuta”. La scelta suona come un omaggio meritato vista la tragica fine che ha fatto in quell’incidente dove, tra i tanti passeggeri, vi era anche la figlia Gianna. A livello sportivo e umano non si può fare altro che ricordare e omaggiare quanto fatto da Kobe. Cinque titoli NBA vinti, che si aggiungono alle sue 2 medaglie d’oro olimpiche, al premio di MVP e alle 18 convocazioni all’All-Star Game. Senza poi dimenticare i centinaia e centinaia di trofei che lo hanno fatto entrare di diritto tra i nomi candidati per la Hall of Fame.
Degni rivali di Bryant sono Tim Duncan, ex giocatore che oggi è diventato il braccio destro di coach Gregg Popovich degli Spurs. Kevin Garnett è colui che da solo ha reso grandi i Timberwolves, esattamente come nel caso di Tamika Catchings, pezzo da novanta per le Indiana Fever. Rudy Tomjanovich invece è uno dei pezzi grossi degli Houston Rockets; Eddie Sutton è un nome che è stato per 16 anni unito a quello degli Oklahoma State. Kim Mulkey vanta 3 titoli NCAA e si trova al comando delle Baylor Bears dal 2000. E infine Barbara Stevens vanta una carriera di oltre 40 anni sulle panchine NCAA, dove ha ottenuto oltre 1.000 vittorie.
Ultimi aggiornamenti sull’incidenti di Kobe
In attesa del voto finale arrivano nuovi dettagli sull’incidente mortale di Kobe: in un report di 11 pagine ci si concentra su quello che è accaduto in quell’elicottero che ha visto la sua fine sulle colline di Calabasas a Los Angeles. Kobe, Gianna e le sette persone che erano con loro in che modo sono morte?
Purtroppo la verità si saprà solo con il rapporto definitivo che arriverà tra qualche mese. Al momento è stato escluso un problema meccanico al velivolo o al motore. Sono stati smentiti eventuali problemi di stabilità, visto anche che Ara Zobayan il pilota amico di Bryant non aveva indicato criticità nei 30 minuti di contatto con le torri di controllo.
Si cerca di fare chiarezza su una manovra compiuta proprio poco prima dell’impatto, nel momento in cui è stato tentato un momento di risalita per uscire da una zona con poca visibilità. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver assistito al cambio quota, alla salita rapida e alla discesa dell’elicottero conclusasi con lo schianto.