80 anni fa si verificava il bombardamento da parte dell’aviazione tedesca ai danni della cittadina simbolo del nazionalismo basco. Era un lunedì, 26 aprile dell’anno 1937, e sulla città di Guernica si scagliano gli aerei inviati da Hitler in Spagna, per aiutare il futuro dittatore Francisco Franco a soffocare nel sangue la Repubblica.
A ondate di 15-20 si scagliano su Guernica gli aerei tedeschi, facendo piovere centinaia di bombe sugli abitanti terrorizzati. Il bombardamento dura tre ore, e distrugge l’85% del centro di Guernica. Il governo basco contò 1.654 morti, centinaia di feriti: tutti civili – donne, anziani, bambini.
Il bombardamento di Guernica fu il primo atto di ‘guerra totale’ dei tempi moderni, attuato non per colpire il nemico dal punto di vista militare, ma per terrorizzare la popolazione civile; pochi giorni dopo, quando Guernica cadde nelle mani dei franchisti, questi distrussero tutti i registri civili, per non lasciare traccia del massacro e negare che fosse avvenuto. Ma i resoconti degli inviati della stampa internazionale raccontarono al mondo l’orrore di Guernica: quelli di George Steer sul Times ispirarono Pablo Picasso per il suo capolavoro, intitolato appunto Guernica.
Un’opera contro gli orrori del fascismo e della guerra; un dipinto maestoso e sconvolgente, di 8 metri per 3, un quadro ormai simbolo delle atrocità della guerra civile, manifesto contro gli orrori di ogni guerra.
Un capolavoro a lungo conteso, ospitato a lungo dal MoMA di New York, e rientrato a Madrid solo nel 1981 (prima di morire, il pittore aveva vietato che fosse portato in Spagna sotto la dittatura); “trascorre”, poi, un decennio al Museo del Prado, e infine viene trasferito, nel 1992, al Centro de Arte Reina Sofia, museo d’arte contemporanea inaugurato dai reali di Spagna proprio in quell’anno.
In occasione degli 80 anni dal bombardamento, Madrid celebra Guernica con una grande mostra al Reina Sofia. La mostra si intitola “Pietà e terrore in Picasso: la strada verso Guernica”, e sarà in programma fino al 4 settembre, insieme ad altre 180 opere provenienti da importanti istituzioni internazionali.