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Altered carbon: la nuova serie di Netflix

Il pericolo di vivere troppe vite è dimenticare di temere la morte

Si chiama Altered Carbon ed è una delle serie più attese sulla piattaforma Netflix.
Tratta dal romando cyber-punk Bay city di Richard K. Morgan, questa nuova serie è ambientata in un mondo tecnologico oltre ogni misura dove persino la morte diventa un semplice inconveniente da poter risolvere semplicemente con l’acquisizione di un nuovo corpo nel quale proseguire la propria esistenza.

Scopriamo insieme la trama di Altered Carbon

Immaginate di poter vivere in eterno grazie a corpi che come delle custodie possono ospitarvi dopo la morte donandovi una nuova esistenza. Una vita dove i ricordi che fanno parte della vostra identità possono seguirvi attraverso una memoria corticale da riversare nel nuovo corpo.

Una realtà che come spesso accade offre opzioni diverse in base al benessere economico, tanto che i vip e i più danarosi potranno scegliere corpi perfetti lasciando agli altri quelli destinati ad invecchiare e morire ancora. Una storia di fantascienza, surreale ma non troppo, dove Takeshi Kovacs, interpretato da Joel Kinnaman, si trova a riprendere vita dopo secoli per seguire un’indagine di tentato omicidio.
Il sospettato è Laurens Bancroft (James Purefoy) nonché l’uomo più ricco del mondo. L’indagine porterà alla luce dei risvolti inaspettati.

Si tratta di una serie di dieci episodi che si svolgeranno in un arco temporale più avanti di 300 anni rispetto al nostro e che saranno disponibili su Netflix a partire dal 2 Febbraio 2018. La serie sarà vietata ai minori di 18 anni per via dei contenuti un po’ difficili da contestualizzare. Perché come dice lo stesso protagonista:

Il pericolo di vivere troppe vite è dimenticare di temere la morte

Il dietro le quinte porta grandi nomi come Miguel Sapochnik, regista dell’episodio di Game of Thrones dal titolo La battaglia dei bastardi. L’intera serie è invece curata dalla sceneggiatrice e produttrice di Alita, Laeta Kakogridis.

Curiosità
Inizialmente la serie era stata respinta da diversi studi, fin quando la piattaforma Netflix non ha mostrato il proprio interesse trasformando le idee in realtà. Una realtà ancora molto lontana dalla nostra ma così realistica da spingere gli spettatori a profonde riflessioni sull’importanza della vita, sulla morte e su come sarebbe il mondo se gli esseri umani perdessero per sempre una delle paure primordiali più grandi tra tutte, quella di morire.

Nel romanzo, che fa parte di una trilogia i cui titoli successivi a Bay city sono Angeli Spezzati e Il ritorno delle furie, la storia non è ambientata 300 anni più avanti ma bensì 500.

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