8 marzo, festa delle donne
l’8 marzo è una celebrazione ancora più importante di quella che possiamo chiamare una semplice “festa”
Anche quest’anno, il mondo intero si prepara per celebrare la festa delle donne, la ricorrenza internazionale che ogni 8 marzo onora le iniziative, le lotte e le conquiste delle donne in tema di diritti ed uguaglianza sociale e politica. Si tratta di una festa importantissima e dal duplice obiettivo: commemorare il passato per compiere nuovi passi avanti nel presente.
Ma come nasce questo evento così centrale per il dibattito sull’uguaglianza di genere? Quali sono gli eventi storici che hanno consentito alla popolazione femminile di rivendicare una migliore posizione della donna all’interno della famiglia e della società? L’intento di queste iniziative ambiziose è andato a buon fine? Nonostante le enormi conquiste il dubbio permane, complice un divario di genere che a livello sociale e civile appare talvolta ancora troppo marcato.
Perchè l’8 marzo?
A ben vedere, l’8 marzo è una celebrazione ancora più importante di quella che possiamo chiamare una semplice “festa”. In questa data è stata in realtà istituita la Giornata Internazionale della donna, e tale scelta terminologica non fu casuale: l’obiettivo fu non tanto quello di festeggiare superficialmente le donne, ma piuttosto quello di mettere in luce la valenza sociale e politica dell’evento, la necessità di raggiungere un’uguaglianza con gli uomini.
Le origini della Giornata Internazionale della donne sono ad oggi incerte, anche se ripercorrendo la storia del Novecento è possibile tracciare una serie di tappe fondamentali che hanno portato ad una progressiva presenza delle donne nelle piazze, determinate per protestare contro le oppressioni lavorative, sessuali e sociali subite ogni giorno a casa e in fabbrica.
Tra i primi episodi documentati di partecipazione attiva delle donne all’arena politica troviamo il VII Congresso della II Internazionale socialista di Stoccarda, che ebbe luogo tra il 18 e il 24 agosto del lontano 1907. In quell’occasione, diverse personalità politiche di spicco come Clara Zetkin e Rosa Luxemburg sottoposero all’attenzione dei compagni socialisti la questione femminile, ponendo come obiettivo urgente la lotta per il suffragio delle donne.
Anche oltreoceano, più precisamente a New York, i tempi erano ormai maturi affinché le donne potessero far sentire la propria voce: risale infatti al 23 febbraio 1909 l’organizzazione di una manifestazione per reclamare il diritto di voto femminile, la quale venne definita la prima ufficiale giornata della donna. Lo stesso anno a novembre prese avvio lo storico sciopero delle camiciaie di New York, in cui circa ventimila donne armate di striscioni e cartelli reclamarono per le strade migliori condizioni lavorative.
Durante la seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste che si svolse a Copenaghen il 26 e 27 agosto 1910, le organizzatrici e le partecipanti all’evento decisero di seguire l’iniziativa americana istituendo una giornata internazionale dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. Successivamente però, gli Stati Uniti e in vari Paesi europei celebrarono la giornata delle donne in giorni diversi.
Per arrivare alla celebrazione dell’8 marzo il mondo dovette tristemente fronteggiare e superare la terribile esperienza della Prima Guerra Mondiale, sino a veder nascer l’8 marzo del 1921 a San Pietroburgo la Giornata internazionale dell’operaia. Questo evento trasse forte ispirazione da una precedente manifestazione delle donne pacifiste, la quale ebbe luogo proprio a San Pietroburgo l’8 marzo 1917.
A partire dagli anni ‘20, i vari paesi reduci dal conflitto iniziarono a celebrare la giornata della donna annualmente, anche se in giorni diversi. L’ufficializzazione dell’8 marzo avvenne nel 1975, anno definito dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale delle Donne”. La ricorrenza da quel momento assunse un forte valore politico, di chiaro stampo femminista, fondato sulla necessità di dichiarare l’uguaglianza dei diritti di uomini e donne.
La mimosa: origini di un simbolo
Ma restringiamo ora il cerchio e concentriamoci su come l’Italia abbia iniziato a celebrare questa importante lotta per i diritti femminili, e come la mimosa sia divenuta il simbolo della ricorrenza. La prima Giornata Internazionale della donna in Italia ebbe luogo il 12 marzo 1922, e venne organizzata dal Partito Comunista.
In tale data, in diverse città italiane le donne manifestarono e parteciparono a numerose assemblee, tutte volte alla discussione delle condizioni lavorative e all’analisi dello stato in cui riversavano le donne a livello di diritti politici e sociali. Il seme di quello che diventerà il Movimento Femminista stava allora germogliando, ma prima di sbocciare definitivamente avrebbe dovuto attendere lo scoppio di un’ulteriore conflitto mondiale e di esplosivi moti di rivolta, come quelli del ‘68.
Fu però durante gli anni ‘40 che la mimosa divenne il simbolo della Giornata Internazionale della donna, sostituendo l’idea di alcuni di regalare alle festeggiate un altro fiore, la violetta. Quest’ultima sarebbe stata infatti troppo costosa e difficile da reperire, mettendo in difficoltà le casse di uno Stato che si stava appena ricostruendo dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale.
L’idea geniale fu della genovese Teresa Mattei, ex partigiana che insieme ad altre due donne politicamente impegnate, Teresa Noce e Rita Montagnana, scelse di optare per un fiore tipico della fine dell’inverno ed abbondantemente disponibile in modo gratuito ai bordi di strade e sentieri di campagna. Stiamo naturalmente parlando della mimosa, che l’8 marzo del 1946, anche per celebrare la fine della guerra, colorò le strade di tutta Italia per la prima volta ufficialmente.
Una scelta che già ai tempi assunse un tono di forte taglio ambientalista, e che proprio per via della conformazione del fiore rimandò da subito all’idea della solidarietà tra le donne del mondo, vicine fra loro come i pallini gialli sul rametto di mimosa. Nei medesimi anni nasceva non a caso nella penisola l’UDI, l’Unione delle Donne Italiane, associazione femminista per l’emancipazione e la liberazione della donna fortemente radicata su tutto il territorio italiano. Durante le amministrative del 1946 invece, le donne poterono finalmente esercitare per la prima volta il loro diritto di voto, grazie all’istituzione del suffragio universale. In quella sede, furono elette ventuno deputate.
L’8 marzo oggi
Con il passare degli anni e con il progressivo raggiungimento di nuovi traguardi di uguaglianza tra i sessi, la forte connotazione politica e femminista della Giornata Internazionale delle donne sembra aver perso in parte la sua forza originaria.
Se negli anni Settanta il movimento femminista rievocava importanti conquiste passate e lottava per raggiungere diritti fondamentali per la donna come quello al divorzio e all’aborto, oltre che all’eliminazione del concetto di delitto d’onore valido solamente per l’uomo, oggi ancora troppo spesso assistiamo alle continue denunce di soprusi e violenze subite dalle donne di tutte le età e di tutte le nazionalità, per strada, al lavoro e purtroppo anche a casa.
Ne sono un esempio i preoccupanti dati sul femminicidio, ancora eccessivamente alti se pensiamo che è da ormai più di un secolo che le donne lottano attivamente per l’uguaglianza. Importante in questo senso ricordare un evento molto recente, ovvero la nascita nel 2017 del movimento #MeToo, una realtà internazionale femminista nata per denunciare la violenza e le molestie subite dalle donne su posto di lavoro.
Speriamo che con ulteriori scambi culturali resi più vivi e accessibili anche grazie ad internet e alle nuove tecnologie, il dibattito sul tema della questione femminile rimanga vivo e anzi, porti alla risoluzione di importanti problemi come quelli relativi alla rimozione dell’IVA dai dispositivi sanitari ed igienici femminili per il ciclo mestruale, ad una maggiore diffusione delle conoscenze scientifiche sul corpo della donna e sulla sessualità, sino ad arrivare al raggiungimento di ambiziosi obiettivi come la parità di salario tra donna e uomo.
8 marzo nell’arte: le frasi più belle per celebrare le donne
Ora che il quadro relativo a questa importantissima celebrazione è più definito, è il momento di festeggiare e celebrare la forza, la tenacia, il coraggio e la bellezza delle donne di tutto il mondo con alcuni intramontabili stralci di arte letteraria.
Ecco una selezione di alcuni pensieri ed aforismi da condividere e soprattutto da dedicare a compagne, mamme, sorelle e amiche durante la festa della donna dell’8 marzo, da accompagnare naturalmente con un bel rametto di mimosa:
“Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!” – William Shakespeare
“Le donne sono fatte per essere amate, non comprese.” Oscar Wilde
“Non voglio che le donne abbiano potere sugli uomini, ma sì che abbiano potere su se stesse.” – Mary Wollstonecraft
“La forza di una donna risiede nella sua capacità di essere flessibile e adattarsi ai cambiamenti.” – Maya Angelou
“Le donne hanno bisogno di sentirsi libere di scegliere ciò che vogliono fare, senza dover essere giudicate.” – Emma Watson
“Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.” – Alda Merini
“La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani.” – Kofi Annan
“Hai un solo modo per cambiare un fidanzato violento. Cambiare fidanzato” – Anonima
“Non devi cercare di essere una grande donna, già il fatto di essere donna, ti rende grande! Auguri” – Anonimo
“Auguri a te che in ogni momento riesci a sopportarmi, a te che ogni giorno dai inimitabili prove di forza e coraggio, a te che hai sempre lottato e sempre lotterai per il rispetto che ti dobbiamo. Auguri alla mia donna speciale!” – Anonimo
“Alle donne forti, che ogni giorno combattono tutti i piccoli e grandi ostacoli della vita. Alle donne deboli, che riescano a trovare la forza dentro di loro per sistemare quel che non va. Alle donne, tutte, la vostra festa è oggi e ogni giorno!” – Anonimo