Le operazioni di spegnimento dell’incendio che ha colpito Eco X, una ditta che si occupa del riciclo e dello smistamento di plastiche, carta e altri materiali, sito a Pomezia – alle porte di Roma – continuano dalle 8:30 di ieri: sul posto vigili del Fuoco, con almeno dieci squadre. Oltre alle squadre sono intervenuti carri schiuma e altri mezzi equipaggiati con liquido schiumogeno, e ancora elicotteri ed escavatrici. Le operazioni potrebbero concludersi domani sera, o addirittura lunedì mattina.
La città di Pomezia è oggi una città fantasma, avvolta da nubi di fumo. Le farmacie della zona sono state assaltate, al fine di procurarsi delle mascherine per proteggersi dai vapori della nube scaturita dal rogo: non sono ancora chiare le cause dell’incendio, si suppone che si sia trattato di un incendio di natura dolosa. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Pomezia, se necessario verrà ascoltato anche il titolare della ditta.
La nube scaturita dall’incendio si sposta verso Roma sud, dopo aver cambiato forma e colore: all’inizio era di colore nero scuro, e molto più alta nel cielo; adesso è grigia, e molto più bassa. L’odore acre, a detta dei residenti “insopportabile”, è stato avvertito sia dai residenti che, più di recente, dagli abitanti del quartiere di Roma sud di Decima. Il centralino di vigili del fuoco e di carabinieri è stato assaltato: si susseguono senza posa le segnalazioni di un odore “di plastica bruciata”; l’aria viene definita “irrespirabile”. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha convocato il Coc (Centro Operativo Comunale) per monitorare la situazione, e invita i residenti a chiudere le finestre “come rimedio contro il cattivo odore”, sottolineando però il fatto che dall’Arpa non sono arrivati inviti di questo genere. Secondo l’Agenzia, infatti, non sarebbero stati rilevati dati allarmanti di sostanze inquinanti.